martedì 24 luglio 2012

L'O-Ringen

Per i non orientisti saró anche monotono, ma siamo in Svezia per correre e questo facciamo.
Infatti ho ben poco da raccontare in merito alla giornata odierna.
Tutto si é limitato al partecipare alla terza tappa dove ci siamo difesi chi alla grande (Metka) chi un pó meno alla grande... (io, che comunque ho ancora battuto il mio omonimo consolidando il vantaggio in classifica).
Dopo la gara ci siamo tolti lo sfizio di fare il bagno nel mare del Nord.
Freddino...ma niente in confronto al mitico Isonzo, che é il mio parametro universale di acqua fredda.
Pomeriggio e cena a casa degli amici GOK.
...vena creativa pari allo zero assoluto, quindi lasceró parlare le immagini per cercare di farvi capire cosa rappresenta questo evento per la Svezia e per il movimento orientistico in generale.
Senza polemica...ma siamo andati alla gara in bici. Al ritrovo c'erano i parcheggi riservati alle bici, con la presenza dei parcheggiatori che indirizzavano i ciclisti verso il primo parcheggio libero...
Avvicinandoci al parcheggio ho detto a Metka che secondo me ci sarebbero stati piú bici che orientisti ad una gara di trofeo lombardia (mi sembra che ultimamente il numero si aggiri intorno ai 150/200 partecipanti). Ebbene, mi sono sbagliato...noi eravamo parcheggiati nella fila D, ad occhio e croce c'erano 100 biciclette per fila e le file arrivavano alla E...
Lascio la parola alle immagini.
Alla prossima.
Parcheggio bici, ma erano appena le 10...

Attenzione ai piú piccoli! Ricci in attraversamento e bambini esploratori. Per non perdere i piú piccoli tra i 15000 orientisti, molti pargoli vengono muniti di un pettorale speciale (oltre a quello di gara.... giá, anche i piú piccini corrono), sul quale c'é il nome della societá appartenente ed i numeri del cellulare del papá e della mamma. E nessuno si preoccupa piú di tanto se si avventurano a fare qualche passo in piú nel mondo :)

Tenuta da orientista polifunzionale: scarpette chiodate arrichite con incrostazioni fangose di varia provenienza, calzini da orientamento spaiati da combattimento per sottobosco, pantaloncini da ciclista per un comodo avvicinamento all'area di gara, uniforme della societá svizzera con il pettorale di riconoscimento che tende a strapparsi giá il primo giorno dopo un'incontro ravvicinato con un ramo, zainetto da orientista con seggiolino incluso, ultimo acquisto dimostratosi praticissimo per le attese in zona arrivo su terreni di svariata consistenza.

Arena Villshärad, tappa 3

Arena Villshärad, sudore, gambe stanche e sorrisi


Zona arrivo. Ogni atleta deve arrivare nella propria corsia, quella che corrisponde allo sponsor scritto sul pettorale.

L'ultima curva prima del finish (seeeeeee......) finale

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