martedì 28 ottobre 2014

Ultra long sprint week-end

Troppo tempo e troppo silenzio.
Tante idee sparse e tanti momenti buoni per scrivere non sfruttati.
Questo è quanto è successo dall'ultima volta che è stato postato qualcosa sulla vita dell'Ok Bovec.

Per tentare di recuperare un minimo, partiamo dalla fine e cerchiamo di tornare prima o poi indietro a colmare gli spazi.

Il week-end passato è stato un week-end di lunghe corse e di lunghi viaggi.
Si parte da Como in un pomeriggio soleggiato. Si parte nel primo pomeriggio per riuscire ad arrivare alla meta (Capodistria) ad inizio serata, diciamo per le 20.
E qui iniziano i primi "dispiaceri" del fine settimana. Il viaggio si trascina tra code, soste più o meno inaspettate all'autogrill e traffico intenso. Raggiungiamo l'agognata meta solo in tarda serata, quando ormai l'ora di cena è passata da qualche ora.
Non demordiamo e ceniamo con la mitica Gibanica di mia nonna. Per chi non la conosce, trattasi di una specie di tortona salata fatta di pasta sfoglia e formaggio... C'è chi farebbe di tutto per poterla mangiare! Cerchiamo comunque di limitarci e di non esagerare con le fettine, evitando di far fare le porzioni a mia nonna, che ha la lieve tendenza ad esagerare. Ogni fetta potrebbe sfamare un paio di persone. Il giorno dopo abbiamo la GARA. Si parla del campionato sloveno ultra long a coppie. Abbiamo già affrontato questo impegno qualche anno fa, ma non siamo riusciti ad arrivare in fondo per non aver trovato un punto dopo quasi un'ora di ricerche.
La gara si svolge su una cartina 1:25000 del 1985 che tende a non riportare proprio tutto con precisione. Diciamo che dove vedi dei muretti in natura, non li trovi riportati in carta e viceversa.
Vediamo un po' se quest'anno la cosa funzionerà meglio e se riusciremo a portare a termine la nostra missione: FINIRE LA GARA E CLASSIFICARCI!


The map (front and rear) for the long course

Il sabato mattina, sveglia presto e via verso il ritrovo.
Da comunicato gara ci aspettano 22 km di gara su una cartina 1:25000 conditi da un veloce passaggio su una cartina 1:10000 da orientamento. Ci vestiamo, prepariamo gli zainetti con il camelbag e con qualche sale minerale e qualche barretta. Non dovrebbero servire, ma non si sa mai.
Partenza di massa e subito problemi al primo punto. Qui è anche un po' colpa nostra che ci facciamo portare fuori come dei neofiti. Dovremmo andare ad sud est ed invece poco a poco finiamo verso sud e quando sbuchiamo sulla strada che stavamo puntando, non torna niente. Per fortuna capiamo subito di essere troppo a sud e recuperiamo la posizione. Diciamo che con un po' di fortuna ed un po' di intuito orientistico, raggiungiamo il primo punto. Sinceramente, ancora adesso non capisco come abbiamo fatto ad arrivarci, ma l'importante è averlo trovato. Meno 13 alla fine.
Il secondo punto, nonostante altri errori di navigazione, arriva senza troppi problemi. Il terzo è un'altro mistero. Ci arriviamo...ma dovevamo arrivare da ovest, invece lo raggiungiamo arrivando da est. Evidentemente la strada che prendiamo, che stranamente è segnata in cartina, è giusta, ma tende a fare un giro che non ha niente a che fare con quello che dice la cartina. Comunque punto raggiunto e siamo a meno 11. Il quarto ed il quinto arrivano senza problemi. Qui inizia il giro nella cartina da orientamento e non abbiamo assolutamente problemi. Siamo ormai al punto undici e ne mancano solo 3. Ormai la gara è in discesa. Da qui si unisce a noi un cagnetto che non ha minimamente idea di a cosa stia andando incontro. Per la verità nemmeno noi abbiamo idea di cosa ci aspetta. Intanto il Garmin dice che abbiamo percorso 22 km... Ma la gara non doveva essere proprio di 22 km? Va beh, si sa che bisogna fare qualche chilometrino in più rispetto a quanto dichiarato dal tracciatore.
Our fellow companion refreshing in a puddle

I punti seguenti sono terribili. Qualcosa di molto provante... Alla tredici siamo sull'orlo del ritiro. Non abbiamo idea di dove siamo. In cartina non torna niente. In qualche modo arriviamo al punto.
Dal ritrovo ci telefonano per sapere se siamo ancora tutti interi. Siamo alla settima ora di gara.
Dobbiamo farcela!
Manca un punto!
Ma è lontanissimo...
Decidiamo di arrivare al punto e poi chiamare aiuto e farci venire a prendere.
Con estrema fatica raggiungiamo la zona punto, ma il punto non c'è! Io ho i crampi e ormai non ne ho più. Metka sta meglio, ma ormai è una questione di nervi e dobbiamo riuscire a portare a termine la missione.
Quando ormai siamo rassegnati, intravedo tra gli arbusti un inequivocabile oggetto arancione. E' lui, il punto numero quattordici. L'ultimo punto!!!
Ok. punzoniamo e...dai, la descrizione punti dice che adesso c'è uno sprint di 3.5 chilometri fino all'arrivo. TRE CHILOMETRI E MEZZO??????
Dai dai, andiamo.
The 3.5 km final sprint...
A fatica arriviamo sulla strada principale e da li mancano circa due chilometri.
Mentre camminiamo, arrivano degli amici a rifocillarci con acqua, banane, barrette.... MITICI! Grazie!
Ovviamente a questo punto il ritiro non è un'opzione.
Si cammina fino in fondo.
All'arrivo, ormai non c'è praticamente più nessuno.
C'è però la tanto agognata Jota ad aspettarci.
Dopo 42 km e 1000 metri di dislivello, si avete letto bene, i 22 km sono diventati 42, la Jota è spettacolare!
Gara finita! Il mostro è stato domato e molto probabilmente non ci vedrà mai più alla partenza.
Si rientra a casa a Capodistria. Il giorno dopo ci aspetta il campionato a staffetta sprint mista con Grega. Ce la faremo? Per il momento pensiamo a mangiare qualcosa e a dormire.

L'indomani la situazione é molto meno grave del previsto.
Ci uniamo alla spedizione "punto K" e salpiamo alla volta di Lubiana dove con qualche piccolo problema troviamo il luogo della gara.
Fossimo in Italia, la squalifica sarebbe dietro l'angolo visto che dal parcheggio al ritrovo, passiamo inesorabilmente in cartina in mezzo ai punto. Ma si sa, qui lo sport é visto come sport e a nessuno viene in mente di lamentarsi minimamente.
Gara divertente. Le gambe, più o meno, girano e in poco più di venti minuti do il cambio a Metka che però riesce a mancare un punto....PM. Grega parte comunque e conclude il giro in 51 minuti. Peccato per i primi due punti che gli hanno mangiato ben 21 minuti di gara, altrimenti avrebbe fatto una prestazione di tutto rispetto. Considerando che si trattava della sua seconda gara in assuluto e che é completamente a digiuno da orientamento.

Qui ci salutiamo con Grega e ripartiamo alla volta di Como.
Ci aspettano un passaggio in macchina fino a Trieste, tre treni e un taxi per raggiungere Como. Seguiti da un breve tragitto in macchina con pit stop alla nostra pizzeria ufficiale.

Week-end impegnativo, ma ne é valsa la pena!
Alla prossima.