domenica 2 agosto 2015

Il riposo del guerriero...ai mondiali 2015!

All'improvviso facebook mi propone una cosa.
Vuoi fare l'apripista ai mondiali di corsa d'orientamento in Scozia?
Leggo, rileggo, ci penso un po' e poi mi dico "perchè no?"
Così compilo il formulario e mi metto a disposizione per questo oneroso impegno.
Tanto...figurati se mi scelgono.
Passa il tempo e non si hanno notizie.
Poi un giorno iniziano a chiedermi la foto per il pass, informazioni su quanto penso di metterci a correre una sprint di 3.5 km e poco altro.
Rispondo diligentemente a tutto, ma sono parecchio titubante sulla domanda riguardante il tempo stimato.
Ovviamente non dirò mai di metterci meno di 4 minuti al chilometro, ma non posso nemmeno dire 6 minuti. Così, con un ottimismo cosmico, mi lancio verso una stima di 17' 30'' corrispondenti ad un ritmo di 5 al chilometro. Ritmo che credo di non essere mai riuscito a tenere in una gara di CO.
Fatto sta che in qualche modo sembra che sia stato prescelto!
Fantastico!
Praticamente si tratta dell'esperienza più vicina al correre un mondiale che mi possa capitare.
Dopo qualche giorno pubblicano le distanze della 6gg di Scozia.
La gara per la quale devo fare l'apripista si svolge nello stesso giorno delle prima tappa della 6gg.
Quanto sarà lunga la prima tappa? Quasi 10 kmsf! E poi devo correre una sprint a perdifiato?
AUGURI!
 Passa altro tempo, si susseguono le informazioni riguardanti i mondiali. A pochi giorni dalla partenza per la Scozia mi comunicano il mio tempo di partenza da apripista.
Si tratta delle 17.39.
Come???
17.39???
Ma i mondiali veri partono alle 17! Cosa ci fanno degli apripista in mezzo alla gara vera?
Chiedo lumi e mi rispondono che SÌ, il mio orario di partenza è giusto.
Lo schema è: apripista, gara donne, apripista, gara uomini.
Cioè, mi state dicendo che corro DURANTE i mondiali?
E qui inizio ad agitarmi veramente.

Volo per la Scozia, trasferimento ad Inverness, recupero di tutto il materiale, spettatore alla sprint relay.

Arriva il giorno.
Tra l'altro il sole decide di baciarci sin dal mattino (per poi scappare velocemente appena passo il traguardo da apripista) e ci concede una prima tappa della 6gg asciutta.
Beh, asciutta asciutta proprio no.
Le scarpe sono qui che mi guardano incupite al pensiero di farsi sei giorni da bagnate.
La gara del mattino, quella lunga una misera decina di chilometri, è un allegro saltellare tra una palude e l'altra, con qualche accidentale sprofondamento sino alla vita e conseguenti manovre da provetto contorsionista per tentare di uscirne con ancora le scarpe addosso.
Dopo un'ora e ventotto minuti (obiettivo raggiunto, volevo stare sotto l'ora e mezza) raggiungo il traguardo leggermente affaticato ma contento della gara e pronto al più classico dei riposi del guerriero. Si va a casa, doccia veloce e poi poltriamo alla grande sino a cena. Magari due chiacchere veloci con gli altri avventori della casa e poi nanna.
Ah, che belle le vacanze di tutto riposo!

No? Ho dimenticato qualcosa?
Mmmmmmm

Riavvolgiamo il nastro. Niente riposo del guerriero. Almeno non oggi!
Finita la gara, muovimendomi tra lo zoppo e lo stanco, riesco a nutrirmi con un pasticcio di Haggies e una Coca.
Poi viaaaaaa, verso Forres, sede della finale sprint.
Alle 1430, in leggerissimo anticipo, siamo già in quarantena.
Praticamente non c'è nessuno.
Dopo un po' arrivano alla spicciolata gli altri apripista ed i primi atleti veri.
Tra i quali anche il fratello di Ida Bobach, ovvero il campione sprint uscente Soren Bobach.
Secondo me in quella famiglia c'è qualcosa di strano. Pensavo che il problema del mangiare fosse solo di Ida, ma oggi ho scoperto che anche il fratello o corre o mangia... In due ore di quarantena, non credo di averlo mai visto NON mangiare. Mah...
Torniamo ai miei mondiali e lasciamo perdere gli atleti di contorno, che sono venuti solo per attirare un po' di pubblico in più per la mia prestazione!
L'attesa è lunga.
Più di due ore a pensare come cavolo farò a correre in queste condizioni, visto che gli strascichi del mattino sono numerosi e si fanno sentire senza pudore.

Inesorabilmente arriva l'ora X.
Mi preparo ed indosso la mitica maglietta SCOM. Compagna di mille avventure (ok, forse qualcuna di meno, ma non poi così tante in meno).
La prima chiamata è a -12. Come quelli veri!
Controllo chip, che è una SiCard Air ultimo modello, di quelle che fai loro vedere cartina e percorso e poi provi a starle dietro in qualche modo.
Qui ricevo indicazioni dal responsabile degli apripista.
Si raccomanda di non correre troppo velocemente, perchè l'ultima donna (Minna Kauppi) è partita da poco e non sarebbe carino se la raggiungessi.
L'ho guardato e gli ho detto di stare tranquilo tranquillo, che sarei partito non troppo forte così non avrei disturbato la campionessa finlandese.




Via, verso il cancello del -4, che è realmente a 7 minuti di corsetta.
Da qui inizia il clima gara.
Un primo eliminato è l'apripista prima di me, che è stato chiamato all'ultimo minuto e respinto all'ultimo per mancanza di cartine.
Così il primo divento io.
Meno uno e si parte.
Apro il cancelletto (stile gare di sci) e con la mia cartina in mano parto verso il primo punto.
Ok ok, prima devo trovare il triangolo sulla cartina, poi quello vero e poi capire dove andare!
La gara è carina, piena di cambi di direzione e piccoli passaggi da vedere se non si vuole perdere tempo prezioso. Le gambe vanno, ma la stanchezza del mattino si fa sentire, specialmente verso metà gara, quando infilo un vicolo sbagliato e mi devo proprio fermare per capire dove sono. Nel frattempo due apripista mi hanno superato. Ma io continuo imperterrito e sempre più in riserva di energie.
Si arriva al punto spettacolo e...
passaggio obbligatorio nell'arena strapiena di gente che applaude.
Purtroppo non riesco a vivere a pieno l'esperienza perchè sono totalmente in affanno, sto tirando a più non posso per non fare figure e perchè già mi agito quando passo dai punti spettacolo delle gare normali dove non frega niente a nessuno di cosa io faccia, figurati qui, dove la gente ha appena finito di vedere Maja Alm vincere il secondo oro di questi mondiali e aspettano i maschi per la loro prova.
Tra l'altro, grazie agli amici ticinesi che si fanno sentire al mio passaggio! Ed anche a Remy che appostato ad un paio di punti dall'ingresso in arena, mi fotografa dicendo "gotcha!!!" e mi strappa un mezzo sorriso.

I punti dopo sono veramente durissimi, anche perchè è arrivato il terzo apripista che mi supera, si vede che l'indicazione di fare piano è stata data solo a me! Faccio un errore di sola fatica, ma finisco la gara con uno sprint decente (almeno credo). La previsione di correre a 5 mintui al chilometro è stata rispettata. Il conto arriverà domani?
Qui finisce il mio mondiale da protagonista.
Gran bella esperienza.
Gente che ti applaude anche se non sa nemmeno chi sei.
La fatica che morde i muscoli.
Ma alla fine, tutto è andato bene.
Il percorso mi è piaciuto e per questo devo ringraziare in modo particolare Tim che ha tracciato e permesso la mia partecipazione.
Che dire?
Bello bello bello
...e speriamo che domani la gara della 6 gg non sia una specie di via Crucis. Cercherò di correre pensando a quel riposo del guerriero che domani ci sarà, eccome se ci sarà!

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