martedì 11 agosto 2015

Estremo nord

Siccome non ci facciamo mai mancare niente, eccoci nell'estremo nord ovest della Scozia.
Purtroppo rimaniamo sulla "terraferma" e non riusciamo ad avventurarci sulle isole. Sembra che per andare a visitare Orcadi e Shetland, sia necessario prenotare i traghetti molti mesi prima e preparare un adeguato mutuo per poter portare anche la macchina.
Così si rimane a terra ad esplorare questa zona del Regno Unito quasi completamente disabitata.
Si parte ovviamente da Inverness, dove, dopo un veloce cambio macchina, andiamo a visitare un museo di aerei. Più che un museo, sembra un incrocio tra una discarica ed una collezione un pò particolare di pezzi di aereo. Si trova nelle vicinanze dell'aeroporto di Inverness e se avete tempo, può anche valerne la pena.
Si prosegue verso nord, saltando la già visitata Black Isle.
Dopo svariate brevi fermate, arrivamo a Wick dove pernottiamo dopo aver cenato e fatto un giretto digestivo (io ho mangiato una sorta di hamburger coperto di haggis...).
Si arriva al giorno della vera avventura nelle terre selvagge.
La prima tappa della giornata è la visita ad un antico porticciolo accessibile dalla cima della scogliera tramite circa trecento scalini. Si tratta dell'ennesimo insediamento causato dalla "clearences" dell'epoca dei clan, quando questi venivano scacciati dalle terre interne verso la costa, dove erano costretti a ripensare la loro vita trasformandosi da pastori in pescatori.
Subito dopo rientriamo a Wick per una veloce visita alla distilleria Pultney.
A questo punto si sale ancor più verso l'estremo nord.
Si susseguono le tappe per visitare promontori con fari e dove si trovano anche zone di nidificazione di vari uccelli.
Purtroppo, come spesso accade da queste parti, ad una certa ora il tempo decide di cambiare e la splendida giornata lascia il passo al tipico tempo scozzese che anche l'indomani non sembra aver voglia di andarsene.

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